Oltre un secolo di storia, durante gli ultimi giorni di aprile a Parigi, andrà in asta attraverso mobili, tessuti pregiati, complementi di arredo dell’ hotel Bauer Palazzo a Venezia, chiuso per tre anni per importanti lavori di rinnovamento.
L’iconico albergo affacciato sul Canal grande, con vista sulla basilica di San Giorgio Maggiore, su punta della Dogana e su Santa Maria della Salute, sta per iniziare un nuovo capitolo. Inaugurato nel 1880 su un edificio già esistente nella pianta prospettica della città lagunare nel 1550, l’hotel fu oggetto negli anni di due importanti restauri, uno in stile gotico-bizantino a opera dell’architetto veneziano Giovanni Sardi, già a fine Ottocento, e uno nel 1930 che si caratterizzò per la realizzazione di una facciata modernista progettata da Marino Meo. Le sue sale sono state visitate da ospiti illustri, da Marilyn Monroe a Elizabeth Taylor fino ai reali inglesi, e gli oggetti in esso conservati, e ora messi vendita, riassumono l’eclettismo di quel luogo. In ogni ambiente dell’edificio veneziano l’Art Déco dei primi del Novecento si unisce allo stile barocco, il legno dipinto incontra le dorature, gli oggetti e le piastrelle con i caratteristici millefiori veneziani e i vetri di Murano convivono con i mobili della manifattura londinese di Maitland Smith. I sontuosi tessuti di seta della Casa Rubelli e Bevilacqua, in infinite variazioni, sembrano fungere da collante tra tutti questi stili. Ogni stanza era così progettata come un universo unico e testimonianza delle migliori eccellenze artigianali. Tutti i capolavori racchiusi nel Bauer saranno quindi ora oggetto di un’asta, curata dalla maison francese Artcurial. Si avrà così l’occasione di poter ammirare e acquistare molti pezzi di questo storico edificio veneto. Solo per citare qualche esempio, la coppia di appliques in vetro soffiato, pizzicato e dorato che illuminava il salone di ricevimenti o l’armadio “a trumò” in stile barocco che impreziosiva le suite reali. Inoltre in vendita non ci sono solo arredi e complementi, ma anche dipinti come quelli attribuiti a Claudio Francesco Beaumont, pittore torinese di fine Seicento, conservati nel salone delle feste dell’albergo.