Storie a strisce

AVVENTURE
GASTRONOMICHE

Sergio Rossi

Il cibo è da sempre una componente essenziale del racconto a fumetti, tanto da indirizzare, talvolta, le scelte culinarie dei lettori

«Il cinghiale arrosto per me era immangiabile, ma non potevo rifiutarlo». Così René Goscinny, creatore del celebre Asterix insieme al disegnatore Albert Uderzo, racconta come finivano gli incontri in cui lo invitavano: con un banchetto di cinghiale arrosto, proprio come nelle storie del piccolo guerriero gallico. Gli autori di fumetto e graphic novel hanno sempre prestato attenzione a ciò che mangiano i personaggi per identificarli più facilmente e renderli più familiari ai loro lettori. E moltissimi sono i cibi dei personaggi dei fumetti ormai diventati famosissimi. Tra i più famosi ci sono le “toffolette” (ossia i marshmallow) dei Peanuts, la minestra odiata da Mafalda, la bistecca «alta tre dita con una montagna di patatine fritte» di Tex Willer, e gli hamburger di Poldo Sbaffini, uno dei compagni di avventure di Popeye, il marinaio creato nel 1935 da Elzie Crisler Segar e più noto come Braccio di Ferro. Addirittura, alcune di queste scelte culinarie hanno anche contribuito a incrementare l’economia reale. È accaduto proprio con Popeye, il cui successo ha fatto mangiare spinaci a generazioni di bambini che credevano, erroneamente, che il ferro ivi contenuto li avrebbe resi forti come il loro amato marinaio. Questa “fake news” fece però la fortuna dei coltivatori della città americana di Cristal City, in Texas, che in segno di gratitudine, nel 1937, eressero una statua in onore del personaggio.

Di recente, la pubblicazione del manga Kami no shizuku (in italiano Gocce di Dio, inedito in Italia) di Tadashi Agi e Shu Okimoto ha fatto aumentare le importazioni di importanti etichette vinicole in Giappone dato che narra la ricerca di una selezione di vini pregiati a livello mondiale.

Gli autori dei fumetti usano la dieta dei loro personaggi anche per creare un punto di incontro con i lettori. Uno dei primi è stato Hugo Pratt che, nella storia L’angelo della finestra d’Oriente del 1971, ha disegnato Corto Maltese seduto al tavolo della trattoria Da Scarso a Malamocco, al Lido di Venezia – la stessa che frequentava egli stesso – mentre pranza con uno “sfogio” (una sogliola in dialetto veneziano) pescato fresco. Le frequentazioni di Corto (e di Pratt) sono state poi la base di due libri che hanno avuto molto successo: Corto Sconto: la guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta, più volte ristampato e dove si segnalano baretti, ristoranti e trattorie, e il recente Cucinare con Corto Maltese, ricco di ricette e citazioni tratte dalle sue avventure. Altri autori hanno invece raccontato a fumetti le proprie avventure in cucina. Nell’Arte del sushi Franckie Alarcon ha raccontato a fumetti come nasce questo piatto attraverso alcune interviste fatte a chi lo realizza ogni giorno, mentre in Ramen Hugh Amano e Sarah Becan non si sono limitati alla storia di questo piatto, ma hanno anche indicato gli ingredienti e gli utensili preferiti per esercitarsi con le diverse preparazioni.

È però nel fumetto giapponese che probabilmente il cibo ha maggiore importanza nelle storie e nella caratterizzazione dei personaggi. Un titolo da citare su tutti è Gourmet, disegnato da Jiro Taniguchi su testi di Masayuki Qusumi. È una raccolta di storie brevi dove il protagonista Goro Inogashira, proprietario di una ditta di export, si trova spesso a mangiare fuori casa per lavoro. La descrizione minuziosa del cibo mangiato in ogni episodio viene usata dagli autori per raccontare le tessere che compongono il passato e il presente del loro protagonista e, insieme, delle vite dei personaggi che questo incontra. Lo stesso accade anche in Papaya Salad di Elisa Macellari, dove la “madeleine” che fa partire la storia del prozio dell’autrice, che dalla Thailandia era venuto in Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale, è proprio l’insalata di papaya. Infine, citiamo la recente serie Un’estate fa, scritta da Zidrou e disegnata da Jordi Lafebre, che racconta le avventure estive della famiglia belga Faldérault dagli anni Sessanta ai giorni nostri. In omaggio ad Asterix, ogni storia si conclude alla baracchina di patatine fritte appena al di qua del confine tra Belgio e Francia dove, alla fine di ogni vacanza, i protagonisti delle storie tirano le fila di quanto loro accaduto nei giorni passati, trasformando così il cibo nel filo rosso che unisce passato e presente. Proprio come nelle nostre vite quotidiane.


La copertina di Un’estate fa, 2 volumi, serie scritta da Zidrou e disegnata da Jordi Lafebre, Bao Publishing, Milano 2022.


Tavola di Un’estate fa, 2 volumi, serie scritta da Zidrou e disegnata da Jordi Lafebre, Bao Publishing, Milano 2022.

Tavola di Un’estate fa, 2 volumi, serie scritta da Zidrou e disegnata da Jordi Lafebre, Bao Publishing, Milano 2022.


La copertina di L’arte del sushi di Franckie Alarcon, Star Comics, Bosco (Perugia) 2019.

ART E DOSSIER N. 407
ART E DOSSIER N. 407
MARZO 2023
In questo numero: STORIE A STRISCE: Avventure gastronomiche di Sergio Rossi; BLOW UP: Inge Morath: la rivelazione di un istante di Giovanna Ferri; GRANDI MOSTRE. 1 - Sayed Haider Raza a Parigi - Nero, the Mother Colour di Valeria Caldelli ; GRANDI MOSTRE. 2 - Warhol a Milano -  Gli stereotipi di massa come nuova classicità di Achille Bonito Oliva ...