SCRIGNI D’ARTE RESTAURATI
FIRENZE
NOVEMBRE 2022
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di Cristina Baldacci
Direttore di Fondazione Brescia Musei dal 2019, Stefano Karadjov ha una lunga esperienza nella curatela di progetti di ampio respiro con carattere scientifico. Lo abbiamo intervistato per conoscere quali sono le novità in arrivo a Brescia nell’anno della nomina, insieme a Bergamo, come Capitale italiana della cultura (2023).
Quale ruolo ha giocato la riqualificazione di spazi e luoghi storicamente importanti per la città: ci può fare qualche esempio?
Dall’insediamento dell’attuale Consiglio e della mia direzione, la Fondazione Brescia Musei ha proceduto alla riqualificazione del Capitolium con la realizzazione della nuova installazione della Vittoria alata, quindi al recupero degli spazi del “Quadrilatero rinascimentale”, il piano espositivo del Museo di Santa Giulia e al restauro percettivo dell’oratorio di Santa Maria in Solario, con un nuovo sistema di illuminazione architetturale. Nei prossimi anni, agiremo anche sulla sezione dell’Età romana del Museo di Santa Giulia e sul Mastio visconteo nel castello di Brescia, il “Falcone d’Italia”.
L’interdisciplinarietà e il dialogo tra le arti di diverse epoche sono aspetti caratterizzanti l’attività della Fondazione, che coordina un sistema museale-espositivo complesso. Quali nuovi progetti si inseriscono in questa prospettiva?
Anche nel 2023 proseguirà il format espositivo dei “Palcoscenici archeologici”, il dialogo tra artisti contemporanei e il sito archeologico di Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e del Museo di Santa Giulia, così come il format “Arte e diritti”, che ogni anno a novembre propone il progetto espositivo di un artista dissidente inedito in Italia, oltre al Brescia Photo Festival. In tal senso nel 2023 stiamo preparando una fortissima contaminazione tra la pittura settecentesca pauperista dei “pitocchi” e le fotografie contemporanee di David LaChapelle dedicate alla rappresentazione dell’emarginazione contemporanea.
Reputa efficaci le tecnologie digitali/immersive per aumentare la comprensione del patrimonio culturale? La Fondazione ha investito in questa direzione?
Questo tipo di tecnologie sono necessarie. I musei devono parlare la lingua dei cittadini contemporanei che li visitano e non possiamo eludere la dimensione digitale nella narrazione dell’arte, una parte fondamentale nella comprensione del mondo da parte dei nostri visitatori. È per questo che stiamo progressivamente completando il nostro sistema di visita digitale alle collezioni museali con le app Easyguide, con il game museale Geronimo Stilton. Brescia Musei Adventures e infine con l’implementazione della tecnologia ARtGlass, occhiali di “mixed reality” per cui i musei di Brescia sono la “flagship experience” italiana. Exhibit immersivi digitali multimediali interattivi e una narrazione basata sul “data telling” saranno alla base dei prossimi percorsi museali della Fondazione: il museo del Risorgimento Leonessa d’Italia e la nuova sezione dell’Età romana di Santa Giulia.
C’è un’iniziativa che le sta particolarmente a cuore di cui vuole raccontarci?
La grande mostra dedicata a Giacomo Ceruti, il pittore della realtà al quale dedichiamo il principale evento della Capitale della cultura italiana 2023 a Brescia. Per la prima volta, dopo quasi quarant’anni, si getterà nuova luce sull’interpretazione di questo straordinario artista settecentesco e smarcheremo l’identità di Ceruti dal vezzeggiativo “pitocchetto”, valorizzando la nostra Pinacoteca Tosio Martinengo, che è il museo che espone il maggior numero di opere di questo grande artista a livello internazionale.
ART E DOSSIER N. 403
NOVEMBRE 2022
In questo numero: STORIE A STRISCE - Nuove speranze per il fumetto di Sergio Rossi; BLOW UP: Civilization di Giovanna Ferri; GRANDI MOSTRE. 1 - L’arte inquieta a Reggio Emilia - Una, nessuna, centomila identità di Giorgio Bedoni; 2 - Cézanne a Londra - Da una mela partì la sua sfida di Valeria Caldelli; ....