CIELI D’AUTORE

Nell’Occidente mediterraneo le nuvole rappresentano il simbolo di un velo, come quello che cinge l’Olimpo, il monte abitato dagli dèi. Nell’Esodo biblico, Dio, sotto forma di una colonna di nuvole, appare agli israeliti che fuggono dall’Egitto (13, 21). Il Nuovo testamento riporta poi come le nuvole nascondessero il Cristo risorto (Atti degli apostoli 1,9) e che nel giorno del Giudizio gli uomini avrebbero visto «il figlio dell’Uomo venire in una nube con potenza e gloria grande » (Luca 21, 27). Per l’Islam, infine, la nuvola è il simbolo di Allah, l’Imperscrutabile.
Nelle religioni naturali, le nuvole risultano generalmente associate al principio della fertilità e devono essere colpite dal fulmine per poter riversare la loro acqua sulla terra. Nell’antica Cina, si dedicavano importanti pratiche rituali alle nuvole (“yiin”) e in particolare a quelle dai cinque colori considerate «nuvole della fortuna» e portatrici di pace. Si diceva inoltre che le nuvole avessero origine dall’unione dei princìpi primordiali (“yin” e “yang”). L’iconografia legata al culto della fertilità e l’assonanza col monte (simbolo maschile), intorno al quale le nuvole si raccolgono per far cadere la pioggia, rimanda all’immagine dell’unione sessuale cosmica(“yin-yu”).
Anche se in Constable la visione del cielo attraversato da nuvole nasce da uno sguardo sensista, cioè dal debito contratto con la metodica dottrinale dell’illuminismo, l’obiettivo di andare più a fondo nelle categorie della natura è documentato dai suoi studi scientifici, come quello sulla classificazione delle nuvole del meteorologista Luke Howard e le Researches about Atmospheric Phenomena dell’astronomo Thomas Forster.
«Ho eseguito una buona quantità di skyng» (termine che si potrà tradurre appunto con “studio sulle nuvole”), scriveva Constable a John Fisher, testimoniando di una prodezza che sapeva speciale e che in qualche modo si esplicitava in un’altra dichiarazione, scritta ancora a Fisher, dove ammetteva che «l’arte ha la capacità di raccontare l’ordinario, ovvero il nulla». I suoi primi studi del cielo e delle nuvole risalgono al 1803, quando intraprende un viaggio per mare da Londra a Deal su un mercantile che commerciava con le Indie Orientali. Più variati e impegnativi sono quelli che esegue molto tempo dopo ad Hampstead. Qui gli studi diventano veri e propri dipinti, straordinari per ricchezza e originalità di forma, colore, densità plastica e dimensione. Sono lavori che illustrano l’inesauribile metamorfizzarsi del fenomeno atmosferico descritto nei più minuti dettagli, dai primi sintomi fino al suo esaurimento.
Come è noto, per ciascun studio Constable riportava ora, data, condizioni della luce e del tempo. Da questi documenti si deduce che ogni studio poteva richiedere circa un’ora di esecuzione. Spesso si immergeva nel lavoro per giorni interi e ne eseguiva in stretta successione.
Dal 1821 al 1822 se ne contano un centinaio. Sulla “didascalia” di uno eseguito, come da sua confessione, in una giornata di «perfetta armonia con tutto quello che mi circonda e mi è stato dato in dono», si legge: «A mezzogiorno del 28 settembre 1821, in una giornata di vento, guardando in direzione nord-ovest: cielo tempestoso, ingombro di nuvole, identificabili come stratocumuli che si spostano rapidamente provenendo da sud-ovest. Quella notte scoppiò una violenta tempesta».


Studio di nuvole ad Hampstead (1820); Londra, Royal Academy of Arts.


Studio di nuvole (1822); Londra, Royal Academy of Arts.


Studio di nuvole (1822 circa).

CONSTABLE
CONSTABLE
Giuliano Serafini
La pittura del periodo romantico è rappresentata soprattutto dal paesaggio,e in questo genere i più attivi furono senza dubbio gli inglesi. Tra questi ultimia eccellere, oltre a Turner, era John Constable (East Bergholt 1776 - Londra1837). Viveva nella campagna del Suffolk, non aveva quindi che da guardarsiintorno per trovare quel rapporto stretto con la natura – fatta di cieli, boschi,fiumi – che rappresentava per quella generazione di artisti la chiave diaccesso al livello più alto dell’atto creativo. L’accesso alla Royal Academy gliconsentì poi di allargare le sue fonti di ispirazione alla tradizione del passato,soprattutto francese e olandese. Il suo approccio non era solo sentimentale,tutt’altro, era molto incline a pensare al suo lavoro come a un’indaginescientifica, della quale fanno fede soprattutto le innumerevoli, dettagliateraffigurazioni di nuvole di ogni tipo.