Finestre sull'arte

Il Pecci?
UN ORGANISMO INCLUSIVO

Federico D. Giannini

DA POCHI MESI ALLA GUIDA DEL PECCI DI PRATO, IL NEODIRETTORE, STEFANO COLLICELLI CAGOL, CI RACCONTA QUAL È IL SUO PROGRAMMA E QUALI SONO LE SUE PRIORITÀ

Quale sarà la linea che guiderà la sua azione? 

Sarò attento alle esigenze del Centro Pecci inteso come complesso. È stato da subito nominato “centro” e non “museo”: un’identità che lo apre a una dimensione legata al futuro e all’interdisciplinarità. Chi entrerà avrà la sensazione di stare in un organismo con una visione d’insieme: sarà un invito a considerarlo un luogo non dal quale arrivare e ripartire subito, ma dove coltivare i propri interessi. Il Centro ha un dipartimento educativo, nato anche grazie al contributo di Bruno Munari, che ha sempre attribuito alla sperimentazione un ruolo fondamentale e che diventerà una piattaforma di pensiero su come rendere più inclusivo lo stesso Centro. Cercheremo poi di connettere il più possibile le diverse aree - cinema, didattica, ristorante, Urban Center [lo spazio per eventi recentemente inaugurato, ndr], arena esterna, spazi espositivi, biblioteca - perché insieme compongano una cosmologia di elementi dialoganti e capaci di consentire a chi entra di soffermarsi e approfondire. Penso al Centro come a una grande cassa armonica che amplifica le sue attività ma che è anche molto ricettivo verso ciò che accade intorno. 


Su quali priorità si concentrerà? 

Sulla programmazione degli spazi espositivi e su tutte le attività che competono alla direzione come quelle relative al cinema o all’Urban Center. Poi sulla promozione di una capillare relazione col territorio anche grazie alle iniziative del dipartimento educativo. Lavoreremo inoltre sul “fundraising” e alla rimessa in opera di alcune aree, come biblioteca e archivio. 


Cosa porta a Prato dalle sue passate esperienze? 

L’esperienza accademica mi ha dato modo di lavorare su un’idea precisa: se vogliamo capire cosa sia la professione curatoriale, oggi dobbiamo guardare a come certi direttori di musei negli anni Cinquanta trasformarono l’istituzione a partire dalle mostre tematiche. Inoltre, lo studio delle connessioni tra musei e industria tessile (pensiamo a palazzo Grassi a Venezia che nel 1951 aprì il Centro internazionale dell’arte e del costume sostenuto dalla Snia Viscosa) mi ha aiutato a essere più affine al linguaggio di un contesto come quello pratese. Sul versante curatoriale ho avuto diverse esperienze culminate alla Quadriennale di Roma, che mi hanno permesso di conoscere quanto avviene nel nostro paese e di confrontarmi con un’organizzazione molto simile a quello della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana. 


Può darci qualche notizia sul programma? 

La prima mostra è Il giardino dell’arte. Opere e collezioni, una sorta di risposta ai due anni che abbiamo vissuto, alla situazione internazionale delicata e complessa, e il titolo richiama proprio il bisogno di un luogo di cura, di refrigerio, dove potersi raccogliere. Poi le mostre dedicate alla collezione del Pecci per riportare l’attenzione sulla raccolta. Infine, nel 2023 creeremo uno spazio espositivo permanente di una selezione di opere della collezione dove riflettere sui cambiamenti della seconda metà del XX secolo. L’attualità ci dimostra quanto sia importante conoscerli.


Stefano Collicelli Cagol, classe 1978, dal 10 gennaio è direttore del Centro Luigi Pecci di Prato. Curatore di BY ART MATTERS di Hangzhou (Cina), centro espositivo di arti contemporanee, dal 2018 al 2020 è stato curatore della Fondazione La Quadriennale di Roma. Ha insegnato al Politecnico di Torino, nel 2014 ha ottenuto il suo PhD presso il dipartimento di Curating Contemporary Art del Royal College of Art di Londra.

ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DI GUIDO RENI

ROMA

In occasione della mostra Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura (fino al 22 maggio), la Galleria Borghese invita a riscoprire le opere del maestro in città. Un itinerario fra musei, chiese, residenze private e istituzionali − fra cui la cappella dell’Annunziata a palazzo del Quirinale affrescata da Reni tra il 1609 e il 1611 (aperta in via eccezionale fino a conclusione della mostra) e l’affresco dell’Aurora realizzato tra il 1613 e il 1614 al Casino Pallavicini Rospigliosi (in foto, particolare) − che racconta il profondo rapporto dell’artista con Roma e con la committenza del tempo. I visitatori dell’esposizione potranno percorrere le tappe dell’itinerario guidati da un volume edito da Marsilio e, grazie a IF Experience, avranno la possibilità di fare lo stesso percorso anche virtualmente scaricando tramite QR Code una mappa con tutti i luoghi e le opere romane di Reni. Info: www.galleriaborghese.beniculturali.it

ARTE, RESTAURO E NUOVETECNOLOGIE

FIRENZE

Dal 16 al 18 maggio si terrà presso il palazzo della Borsa della Camera di commercio l’VIII edizione del Salone dell’arte e del restauro di Firenze (in foto, un’immagine di repertorio), dedicato alla conservazione, al restauro, ai musei, alle nuove tecnologie e alle dinamiche connesse al turismo culturale e ambientale. Un ricco calendario di eventi, in presenza e online, animerà i tre giorni del Salone durante i quali avrà luogo anche la III edizione dell’International Conference Florence Heri-Tech, evento nato per volere del Dipartimento di ingegneria industriale (DIEF) dell’Università di Firenze per creare sinergie fra beni culturali e nuove tecnologie. Info: www. salonerestaurofirenze.com, www.florenceheritech.com

ARTE FIERA E DINTORNI

BOLOGNA

La quarantacinquesima edizione di Arte Fiera, dedicata all’arte moderna e contemporanea, si terrà dal 13 al 15 maggio (con una preview su invito il 12 maggio). Riprogrammato a causa della pandemia, l’evento bolognese, fondamentale per appassionati e professionisti, quest’anno si presenta con un allestimento rinnovato, una selezione mirata di gallerie (in foto, Piero Gilardi, Girasoli caduti, 1967, Torino, Biasutti & Biasutti) e nuovi servizi per espositori e visitatori. Dal 12 al 15, Art City contribuirà ad animare la città con mostre ed eventi. Info: www.artefiera. it, www.culturabologna.it/artcity

ART E DOSSIER N. 398
ART E DOSSIER N. 398
MAGGIO 2022
In questo numero: FINESTRE SULL’ARTE - Il Pecci? Un organismo inclusivo; CORTOON - Tra Kafka e Kaufman; BLOW UP - Barnor; DENTRO L’OPERA - Un viaggio negli abissi (post) coloniali; GRANDI MOSTRE. 1 - Giorgio Griffa a Parigi. La ricerca del tratto primario; XXI SECOLO - Intervista a Zanele Muholi. Il ruggito della leonessa; GRANDI MOSTRE. 2 - Surrealismo e magia a Venezia. Nell’occulto, la libertà; GRANDI MOSTRE. 3 - Kandinskij a Rovigo. Musica per gli occhi; OUTSIDERS - Roberto Melli: lunga favolosa notte; GRANDI MOSTRE. 4 - Sickert a Londra. L’artista mascherato; GRANDI MOSTRE. 5 - Sorolla a Milano La felicità è un raggio di sole; PAGINA NERA - I problemi di un sito ritrovato avvilito; STUDI E RISCOPERTE - Gaspard Dughet e la campagna romana. Nella sua pittura abita Pan; GRANDI MOSTRE. 6 - Il Barocco genovese a Genova. I capolavori della Superba; ITINERARI - “Padova Urbs Picta”. Nel cuore della città dipinta; IN TENDENZA - Per Sickert, ora, un pallido successo; IL GUSTO DELL’ARTE - Il vegetale che mandava in estasi.