Viveva in una famiglia allargata con due fratelli, le nonne, i cugini e una servitù nera che era distante per legge - non poteva sedere allo stesso tavolo dei bianchi, per esempio - ma vicina per le cure reciproche. Niente televisione fino all’inizio degli anni Ottanta - in Sudafrica le trasmissioni iniziarono nel 1976, nessun museo nelle vicinanze, poca informazione stampata e una censura pesante, al punto che nella programmazione dei cinema venivano controllati persino i cartoni animati o i film d’avventura. Il problema era soprattutto il mantenimento dell’apartheid da parte del regime. Uno dei due fratelli dell’artista, del resto, ha subito un processo ancora nel 1988 per avere parlato pubblicamente, da sacerdote, contro la discriminazione. Naturalmente anche la piccola Marlene è cresciuta con la consapevolezza di quanto grave fosse il tema e quanto grande il suo privilegio di ragazzina bianca.
LA FORMAZIONE:
«QUANDO ERO PICCOLA
DIPINGEVO RAGAZZE IN BIKINI»
Nata il 3 agosto del 1953 a Città del Capo, Marlene ha trascorso i suoi primi anni in campagna, nel piccolo borgo di Kuils River, tra le vigne del padre e le galline, gli agnelli e i gatti della fattoria.
MARLENE DUMAS
Angela Vettese
Marlene Dumas (Città del Capo 1953) è tra le più influenti artiste contemporanee.Nata in Sudafrica, si è formata e poi definitivamente trasferita in Olanda. Si esprime con la pittura e il disegno, con molta parsimonia di segni e colore. Sembra muoversi nell’ambito dell’espressionismo, anche se in modo decisamente personale. I temi toccati dalla sua arte spaziano dalla sessualità alla violenza, dal razzismo all’Africa, esprimono il desiderio e la sofferenza, in una dimensione ambigua e provocatoria. L’ambito dei suoi soggetti è circoscritto alla figura umana, trattata in termini essenziali, spesso nuda e violentata, con linee pulite e sobrie che raggiungono però effetti emotivi fortemente coinvolgenti.