BIBLIOGRAFIA

Per le ragioni indicate nel primo capitolo del dossier, la bibliografia di Beuys si divide in due parti nettamente distinte quanto a interesse e attendibilità, a seconda che derivi da ricerche storico-filologiche più rigorose o invece riecheggi autotestimonianze dell’artista e della sua più stretta cerchia di amici o costituisca semplice parafrasi di affermazioni di Beuys stesso. Possiamo indicare nella biografia beuysiana di Hans Peter Riegel, apparsa in quattro volumi a partire dal 2013, o in talune più recenti pubblicazioni in lingua tedesca la discriminante scientifica e cronologica. Manca a oggi una ricostruzione accurata della fortuna di Beuys in Italia, malgrado l’artista abbia soggiornato a lungo nel nostro paese (in particolare a Napoli, cui lo legava il rapporto con il gallerista Lucio Amelio) e abbia qui creato rilevanti gruppi di opere; ricostruzione che segnali lo specifico spostamento di interessi, anche in senso ideologico, che la notorietà di Beuys comporta nell’arte italiana di indirizzo concettuale a partire dalla fine degli anni Sessanta sino al 1986, anno della morte dell’artista. Il saggio Joseph Beuys. Tracce in Italia di Germano Celant (1978), che interpreta la fortuna italiana di Beuys in chiave tutta poveristica (alla luce cioè dell’affermazione del movimento dell’Arte povera, promosso appunto da Celant), appare oggi particolarmente lacunoso. Da ricordare che Celant aveva parlato di Beuys per la prima volta nel volume Arte povera, Mazzotta, Milano 1969; mentre a segnalare per primi l’artista tedesco in Italia erano stati Ettore Sottsass jr., nel 1966 sulla rivista “Domus”, e Piero Gilardi, nel 1968 su “Flash Art”.


Senza autore (Joseph Beuys), Azione Terza Via Iniziativa promozionale…, Roma 1978; G. Celant, Joseph Beuys. Tracce in Italia, Napoli 1978; H. Stachelhaus, Joseph Beuys. Eine Biographie, Düsseldorf 1987; J. Beuys, Natur Materie Form, a cura di A. Zweite, Monaco 1991; Joseph Beuys, Frühe Zeichnungen, a cura di W. Schade, Berlino e Monaco 1992; F. Mennekes, Joseph Beuys, Manresa: Eine Fluxus Demonstration als geistliche Übung zu Ignatius von Loyola, Francoforte sul Meno 1992; AA. VV., Joseph Beuys, catalogo della mostra (Parigi, Centre Georges Pompidou, 30 giugno - 3 ottobre 1994) Parigi 1994; Joseph Beuys: Drawings. The Secret Block for a Secret Person in Ireland, catalogo della mostra (Londra, Royal Academy, 22 luglio - 1° settembre 1999), a cura di N. Rosenthal e H. Bastian, Londra 1999; B. Lange, Joseph Beuys «Richtkräfte einer neuen Gesellschaft»: Der Mythos Vom Kunstler ALS Gesellschaftsreformer, Berlino 1999; M. Dantini, Espressionismo, Firenze 2003; J. Beuys, Mein Dank an Lehmbruck: Eine Rede, a cura di E. Blume, Monaco 2006; Anthroposophie und Kirche: Rudolf Steiner zum Verhältnis von «Christengemeinschaft» und Anthroposophischer Bewegung, a cura di F. Kultus, Norderstedt (Amburgo) 2011; J. Beuys, Cos’è l’arte, a cura di V. Harlan, Roma 2015; R. Sünner, Zeige deine Wunde: Kunst und Spiritualität bei Joseph Beuys, dvd 2015; M. Dantini, Parole come figure, in “Art e Dossier”, 329, febbraio 2016; Joseph Beuys, Titus/ Iphigenie: Abisag Tüllmann. Photographien, a cura di A. Tüllmann, Monaco 2018; J. Beuys, Difesa della natura. Discussioni 1978-1984, a cura di L. de Domizio Durini, Torino 2019; S. Gaensheimer, I. Malz, E. Blume, C. Nichols, Jeder Mensch ist ein Künstler: Kosmopolitische Übungen mit Joseph Beuys, Berlino 2021; Joseph Beuys, Hiermit trete ich aus der Kunst aus: Vorträge, Aufzeichnungen, Gespräche, a cura di W. Storch, Amburgo 2021; M. Marianelli, M. Donà, Beuys e Burri: 1980-2020, Perugia 2021; F. Mennekes, L’arte di Joseph Beuys, in “La Civiltà Cattolica”, 172, 4104, 19 giugno 2021, pp. 595-605; H. P. Riegel, Beuys. Die Biographie, 4 voll., Rolling Meadows (Illinois) 2021 (nuova edizione ampliata); I. Tomassoni, Beuys/Burri, Magonza 2021; Ph. Ursprung, Kunst Kapital Revolution, Monaco 2021.

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RMN / Scala, Firenze pp. 27a, 27b; © 2022. Digital image. The Museum of Modern Art, New York /Scala, Firenze pp. 32 as, 32ad, 32bs, 32 bd.


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Art e Dossier Inserto redazionale allegato al n. 395 Febbraio 2022


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BEUYS
BEUYS
Michele Dantini
A cento anni dalla nascita molte iniziative riportano all’attenzione del pubblico uno degli artisti più influenti del secolo scorso, il tedesco Joseph Beuys (Krefeld 1921 - Düsseldorf 1986). Difficile da inquadrare non solo in un movimento, ma anche in una categoria artistica, è scultore, pittore, performer soprattutto, anche perché l’intera sua vita può essere considerata una performance. Aderisce alla filosofia steineriana, al movimento Fluxus, insegna scultura, crea installazioni, diventa un attivista fra i primi a occuparsi del rapporto fra uomo e natura. Ma assume col tempo sempre più un ruolo “sciamanico”, legato a un’esperienza personale: ha un incidente aereo durante la Seconda guerra mondiale (in cui combatte in veste di pilota); viene raccolto da una comunità di tartari (secondo il suo racconto) in Crimea, e curato con rimedi tradizionali, grasso animale e coperte di feltro. Questi due elementi rimarranno per sempre costitutivi delle sue azioni creative, in cui lui stesso è presenza iconica fondamentale.