INTRODUZIONE

C

ondensare nell’agile monografia che il lettore tiene in mano la vasta produzione di Renzo Piano e del Renzo Piano Building Workshop che, dai primi tentativi di autocostruzione sino a oggi si stende per oltre cinquant’anni, non è cosa facile, e impone a chi scrive di operare scelte critiche precise. Si possono raccontare gli edifici progettati dall’architetto genovese soffermandosi sull’amore per il dettaglio e la costruzione “pezzo per pezzo”, oppure sottolineare l’interesse verso la luce naturale modulata dall’attento disegno di coperture sfrangiate.

In questa sede si è scelto invece di affrontare un altro dei propositi ricorrenti nei progetti di Renzo Piano: la cura verso lo spazio pubblico, la volontà di innescare sempre uno scambio virtuoso tra l’edificio e la città, proponendo un’architettura che favorisca l’incontro e lo scambio sociale. Come si vedrà, il tema della piazza spazio pubblico per eccellenza, già presente di fronte al Centre Georges Pompidou di Parigi segna invariabilmente molti dei progetti elaborati dall’architetto genovese, innestando un piccolo segno di cultura urbana nei “brownfield” americani, e anche dove la città era stata dolorosamente negata o distrutta, come nell’area di Potsdamer Platz a Berlino, o nel post terremoto all’Aquila.

Il lettore si appresta dunque a compiere un viaggio ideale tra gli edifici di Renzo Piano che prende il mare da Genova dalla riconfigurazione del suo spazio più intimo, il Porto antico e dopo aver toccato le città d’Italia, d’Europa e d’America, fino alla isole della Nuova Caledonia, a Genova infine ritorna, approdando in prossimità del nuovo ponte sul Polcevera, che tenta di riannodare i fili strappati dalla tragedia del 14 agosto 2018.

RPBW, ponte Genova San Giorgio (2018-2020); Genova.


RPBW (Renzo Piano Building Workshop), Jean-Marie Tjibaou Cultural Centre (1991-1998); Nouméa.

RENZO PIANO & RPBW
RENZO PIANO & RPBW
Lorenzo Ciccarelli