CATALOGHI E LIBRI

OTTOBRE 2021

DIZIONARIO DELLE RELIGIONI DELL’OCEANIA

Studioso di immane acume ed erudizione, massimo esperto, nel secolo scorso, di storia delle religioni, dei miti, dei simboli, Mircea Eliade (Bucarest 1907 - Chicago 1986) progettò e diresse, in collaborazione con il cardinale e studioso belga Julien Ries (1920-2013), una Encyclopedia of Religion in sedici volumi, in ordine alfabetico. La prima versione italiana è uscita per Jaca Book nel 1993, in quindici tomi, dieci su singole religioni, cinque di carattere metodologico, poi riproposti come dizionari a sé stanti, a partire dal 2017. Fra questi il Dizionario dei simboli (2017, a cura di I. P. Couliano) vanta già una ristampa, e lo consigliamo a tutti gli storici dell’arte. Di particolare interesse per chi si occupa d’arte occidentale anche i dizionari dedicati al mito (2018), ai luoghi del sacro (2020), agli dei (2019, in due volumi, il secondo sulle culture extraeuropee). Il più recente è questo sulle religioni dell’Oceania, che si occupa anche di simboli, iconografia, materiali, figure di antropologi occidentali, come l’anglo-polacco Bronislaw Malinowski (1884- 1942). Vengono illustrati anche i controversi aspetti delle missioni occidentali, e il loro impatto sui popoli di questo immenso territorio. Il libro, curato da Dario M. Cosi, Luigi Saibene, Roberto Scagno, presenta quarantasette lemmi redatti da autori di fama internazionale, corredati da una bibliografia aggiornata alla metà degli anni Novanta del secolo scorso. Si tratta di argomenti di notevole interesse non solo per gli antropologi ma anche per gli studiosi d’arte oceanica e discipline comparate. I lemmi riguardano molteplici lingue, etnie, credenze che spaziano dall’Australia e la Nuova Zelanda alle miriadi di isole del Pacifico, con un occhio di riguardo ai principi spirituali dei maori, della Melanesia, della Micronesia, della Nuova Caledonia, della Polinesia, della Nuova Guinea. Un libro da consultare non solo come un dizionario, che apre la mente e offre le basi per comprendere origini e significati, per esempio, di concetti come “Tabu”, Mana, oppure di immagini come quella del Serpente arcobaleno. Illustra anche bizzarri fenomeni millenaristici come quello dei Cargo cults, sviluppatosi in Papua Nuova Guinea nel 1980.

A cura di Mircea Eliade e Julien Ries Jaca Book, Milano 2021 352 pp. € 40

DANTE A VERONA

“Art e Dossier” si è già occupata di alcune iniziative espositive per le celebrazioni dantesche. Qui rammentiamo in particolare il catalogo delle mostre diffuse nella città di Verona, che chiudono il 3 ottobre, tranne una delle due mostre alla Galleria d’arte moderna Achille Forti (istituzione che di per sé varrebbe una visita), che resterà aperta fino al 30 dicembre 2021: La mano che crea, dedicata alla “galleria pubblica” di Ugo Zannoni (1836-1919), scultore, collezionista, mecenate. Il bel catalogo resta a futura memoria anche delle altre in chiusura: sul mito di Verona, fra Dante e Shakespeare, con escursioni critiche e storiche fra le più antiche illustrazioni della Commedia, sempre alla Galleria Forti; su Dante negli archivi, al Museo di Castelvecchio, dov’è esposto, tra le altre cose, il libro d’artista che lo statunitense Michael Mazur (1935-2009) dedicò all’Inferno. Infine, una serie di schede ricche di informazioni sui luoghi danteschi in città.


A cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco, Fausta Piccoli Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2021 344 pagine, 200 ill. colore € 35

BOTTICELLI. QUADRI DELLA DIVINA COMMEDIA

Fra le sublimi opere grafiche di fine Quattrocento spiccano senza dubbio i disegni superstiti della Divina Commedia illustrata da Sandro Botticelli per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino del Magnifico Lorenzo e membro di un ramo cadetto della famiglia. Quasi certamente fu lo stesso Lorenzo di Pierfrancesco a commissionare a Botticelli, attorno al 1482, la Pallade e il centauro degli Uffizi mentre forse la Primavera, che si trovava in casa sua a Firenze, gli era stata donata dal cugino (ma sono solo ipotesi). Per quanto riguarda le illustrazioni dantesche, risale al 1481 l’edizione a stampa della Commedia con il commento di Cristoforo Landino. Botticelli fu coinvolto per illustrare l’opera con alcune incisioni, una per ogni canto. A malapena ne realizzò diciannove. Più o meno in quel torno di tempo, Lorenzo di Pierfrancesco gli richiese d’illustrare a mano un codice della Commedia. La silloge dantesca rimase incompiuta e solo in parte i disegni superstiti sono colorati. Oggi i fogli sono smembrati in due istituzioni: sette pergamene, per un totale di otto tavole, illustrano alcuni canti dell’Inferno e sono alla Biblioteca apostolica vaticana. Le altre ottantacinque sono a Berlino, nel nuovo Kupferstichkabinett. I fogli in Vaticano sono conservati dal 1975, uno per uno, fra lastre di plexiglas, così come quelli berlinesi, che quando ancora si trovavano nelle collezioni del duca di Hamilton a Glasgow, da dove furono messi all’asta nel XIX secolo, erano ancora rilegati in un codice. Fra le moderne edizioni integrali la più notevole, prefata da Jacqueline Risset, con i commenti ai disegni di Peter Dreyer e il testo a fronte, è quella delle Lettere (Firenze 1996, ristampata nel 2011). Inoltre, resta l’imponente catalogo della bellissima mostra curata da Alessandro Cecchi e Antonio Natali a Roma (Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia, Skira, Milano 2000). Il raffinato libro appena uscito, pur presentando solo una selezione di fogli, spicca per originalità dei testi che accompagnano le tavole botticelliane, che si devono a un dotto e brillante musicologo, Quirino Principe, il quale dal 2017 ha iniziato a tenere pubbliche Lecturae Dantis, di grande successo. È un piacere leggere queste sue pagine, che svelano un raro acume e una lettura inedita delle illustrazioni e del celeberrimo testo.

Testi di Quirino Principe 168 pp., 31 tavv. colore Jaca Book, Milano 2021 € 100

SULLA DELICATEZZA

Cosa significa delicatezza? In questo suo piccolo, magnetico libro Michele Dantini ci illumina su una quantità di implicazioni filosofiche, etiche, letterarie, poetiche. E lo fa con repentini cambi di prospettiva, e punti di vista inusuali. Delicatezza «è un termine ambivalente, che pare condensare in sé, più di ogni altro, il segreto della coabitazione dei contrari, prudenza e risolutezza, morbidezza e audacia. È un segreto che a lungo ha affascinato poeti e scrittori». Non è tuttavia concetto da equiparare a estenuazione, a languore. «Delicata è l’arte del forgiare categorie nel racconto del Socrate platonico: essa richiede la più accurata conoscenza delle pieghe dell’essere. Delicata e vulnerabile è la società libera da costrizioni di Simone Weil, e tenue, sottile, è la natura divina per Lucrezio». Fra le voci più stimolanti della critica contemporanea, anche in questo libro l’autore colpisce nel segno. Ci porta a passeggiare con Socrate sotto i portici di Atene, ci rammenta la discussione inscenata da Dostoevskij fra il principe Myškin e i nichilisti nell’Idiota, ci fa salire sulla montagna incantata di Mann. Suddiviso in piccoli saggi, tutti collegati fra loro, solo in apparenza questo libro non attiene alla sfera dell’arte. Tra le lusinghiere, numerose e prestigiose segnalazioni che ha ricevuto dalla sua uscita, al principio dell’estate, si rileva una lacuna, perché Sulla delicatezza è stato scritto anche pensando alla storia dell’arte, nonostante tratti questioni argomentative e metafisiche. Ha infatti l’intento, anche, di sciogliere la storia dell’arte da quello che Dantini definisce il funereo abbraccio dell’intolleranza. Nel nome di un’ideologia del patrimonio stridula e non di rado ipocrita, negli anni più recenti, si è rischiato a tratti di smarrire (e far smarrire), ci dice ancora, l’accesso alle sorgenti prime e più profonde delle immagini dipinte o scolpite; e si è riprodotta, di fatto, la violenza di un iconoclasmo. Dunque, un testo anche sulla storia dell’arte, in particolare sui metodi e le ideologie a essa sottese, o meglio un metatesto: insomma, una teoria della critica. Secondo questi suoi paradigmi, chissà quale possa essere, nella sua mente, il canone della delicatezza nella storia dell’arte. Forse i paraventi giapponesi sui quali si sofferma nell’introduzione o magari, contro ogni evidenza, i bianchi su bianchi di Piero Manzoni.


Michele Dantini Introduzione di Eugenio Borgna 136 pp. Il Mulino, Bologna 2021 € 12

ART E DOSSIER N. 391
ART E DOSSIER N. 391
OTTOBRE 2021
In questo numero: INCONTRI RAVVICINATI: Gli eleganti alieni di Giger. Visitatori da altri mondi nell'arte medievale. MUSEI RITROVATI: L'archeologico di Cividate Camuno. La casa di Ensor a Ostenda. IN MOSTRA:Cattelan a Milano; La collezione Rota a Lucca; Soutine e De Kooning a Parigi; Il ritratto ad Amsterdam; Venere a Mantova.Direttore: Claudio Pescio