CATALOGHI E LIBRI
OTTOBRE 2021
DANTE A VERONA
“Art e Dossier” si è già occupata di alcune iniziative espositive per le celebrazioni dantesche. Qui rammentiamo in particolare il catalogo delle mostre diffuse nella città di Verona, che chiudono il 3 ottobre, tranne una delle due mostre alla Galleria d’arte moderna Achille Forti (istituzione che di per sé varrebbe una visita), che resterà aperta fino al 30 dicembre 2021: La mano che crea, dedicata alla “galleria pubblica” di Ugo Zannoni (1836-1919), scultore, collezionista, mecenate. Il bel catalogo resta a futura memoria anche delle altre in chiusura: sul mito di Verona, fra Dante e Shakespeare, con escursioni critiche e storiche fra le più antiche illustrazioni della Commedia, sempre alla Galleria Forti; su Dante negli archivi, al Museo di Castelvecchio, dov’è esposto, tra le altre cose, il libro d’artista che lo statunitense Michael Mazur (1935-2009) dedicò all’Inferno. Infine, una serie di schede ricche di informazioni sui luoghi danteschi in città.
BOTTICELLI. QUADRI DELLA DIVINA COMMEDIA
Fra le sublimi opere grafiche di fine Quattrocento spiccano senza dubbio i disegni superstiti della Divina Commedia illustrata da Sandro Botticelli per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino del Magnifico Lorenzo e membro di un ramo cadetto della famiglia. Quasi certamente fu lo stesso Lorenzo di Pierfrancesco a commissionare a Botticelli, attorno al 1482, la Pallade e il centauro degli Uffizi mentre forse la Primavera, che si trovava in casa sua a Firenze, gli era stata donata dal cugino (ma sono solo ipotesi). Per quanto riguarda le illustrazioni dantesche, risale al 1481 l’edizione a stampa della Commedia con il commento di Cristoforo Landino. Botticelli fu coinvolto per illustrare l’opera con alcune incisioni, una per ogni canto. A malapena ne realizzò diciannove. Più o meno in quel torno di tempo, Lorenzo di Pierfrancesco gli richiese d’illustrare a mano un codice della Commedia. La silloge dantesca rimase incompiuta e solo in parte i disegni superstiti sono colorati. Oggi i fogli sono smembrati in due istituzioni: sette pergamene, per un totale di otto tavole, illustrano alcuni canti dell’Inferno e sono alla Biblioteca apostolica vaticana. Le altre ottantacinque sono a Berlino, nel nuovo Kupferstichkabinett. I fogli in Vaticano sono conservati dal 1975, uno per uno, fra lastre di plexiglas, così come quelli berlinesi, che quando ancora si trovavano nelle collezioni del duca di Hamilton a Glasgow, da dove furono messi all’asta nel XIX secolo, erano ancora rilegati in un codice. Fra le moderne edizioni integrali la più notevole, prefata da Jacqueline Risset, con i commenti ai disegni di Peter Dreyer e il testo a fronte, è quella delle Lettere (Firenze 1996, ristampata nel 2011). Inoltre, resta l’imponente catalogo della bellissima mostra curata da Alessandro Cecchi e Antonio Natali a Roma (Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia, Skira, Milano 2000). Il raffinato libro appena uscito, pur presentando solo una selezione di fogli, spicca per originalità dei testi che accompagnano le tavole botticelliane, che si devono a un dotto e brillante musicologo, Quirino Principe, il quale dal 2017 ha iniziato a tenere pubbliche Lecturae Dantis, di grande successo. È un piacere leggere queste sue pagine, che svelano un raro acume e una lettura inedita delle illustrazioni e del celeberrimo testo.SULLA DELICATEZZA
Cosa significa delicatezza? In questo suo piccolo, magnetico libro Michele Dantini ci illumina su una quantità di implicazioni filosofiche, etiche, letterarie, poetiche. E lo fa con repentini cambi di prospettiva, e punti di vista inusuali. Delicatezza «è un termine ambivalente, che pare condensare in sé, più di ogni altro, il segreto della coabitazione dei contrari, prudenza e risolutezza, morbidezza e audacia. È un segreto che a lungo ha affascinato poeti e scrittori». Non è tuttavia concetto da equiparare a estenuazione, a languore. «Delicata è l’arte del forgiare categorie nel racconto del Socrate platonico: essa richiede la più accurata conoscenza delle pieghe dell’essere. Delicata e vulnerabile è la società libera da costrizioni di Simone Weil, e tenue, sottile, è la natura divina per Lucrezio». Fra le voci più stimolanti della critica contemporanea, anche in questo libro l’autore colpisce nel segno. Ci porta a passeggiare con Socrate sotto i portici di Atene, ci rammenta la discussione inscenata da Dostoevskij fra il principe Myškin e i nichilisti nell’Idiota, ci fa salire sulla montagna incantata di Mann. Suddiviso in piccoli saggi, tutti collegati fra loro, solo in apparenza questo libro non attiene alla sfera dell’arte. Tra le lusinghiere, numerose e prestigiose segnalazioni che ha ricevuto dalla sua uscita, al principio dell’estate, si rileva una lacuna, perché Sulla delicatezza è stato scritto anche pensando alla storia dell’arte, nonostante tratti questioni argomentative e metafisiche. Ha infatti l’intento, anche, di sciogliere la storia dell’arte da quello che Dantini definisce il funereo abbraccio dell’intolleranza. Nel nome di un’ideologia del patrimonio stridula e non di rado ipocrita, negli anni più recenti, si è rischiato a tratti di smarrire (e far smarrire), ci dice ancora, l’accesso alle sorgenti prime e più profonde delle immagini dipinte o scolpite; e si è riprodotta, di fatto, la violenza di un iconoclasmo. Dunque, un testo anche sulla storia dell’arte, in particolare sui metodi e le ideologie a essa sottese, o meglio un metatesto: insomma, una teoria della critica. Secondo questi suoi paradigmi, chissà quale possa essere, nella sua mente, il canone della delicatezza nella storia dell’arte. Forse i paraventi giapponesi sui quali si sofferma nell’introduzione o magari, contro ogni evidenza, i bianchi su bianchi di Piero Manzoni.
ART E DOSSIER N. 391
OTTOBRE 2021
In questo numero: INCONTRI RAVVICINATI: Gli eleganti alieni di Giger. Visitatori da altri mondi nell'arte medievale. MUSEI RITROVATI: L'archeologico di Cividate Camuno. La casa di Ensor a Ostenda. IN MOSTRA:Cattelan a Milano; La collezione Rota a Lucca; Soutine e De Kooning a Parigi; Il ritratto ad Amsterdam; Venere a Mantova.Direttore: Claudio Pescio