CATALOGHI E LIBRI
SETTEMBRE 2021
IO SONO LA STREGA
Sabato 4 marzo 1617. Milano, piazza Vetra. Oggi è un luogo di ritrovo, anche allora lo era, ma quale ritrovo: qui venivano bruciate le donne accusate di stregoneria. E qui, al termine di un processo che fece epoca, iniziato nel 1616, morì nel rogo, dopo lunga tortura, Caterina Medici da Broni, nata attorno al 1573 nella provincia pavese. Accusata di stregoneria, anzi, come aveva indagato Leonardo Sciascia nel suo La strega e il capitano (Bompiani 1986), lei stessa si riteneva tale. Non lo era, naturalmente, ma la accusavano di aver fortemente nociuto con le sue arti malefiche al senatore don Luigi Melzi, che in realtà sarebbe vissuto ancora una dozzina d’anni. A questa vicenda realmente accaduta aveva accennato anche Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, rammentando, nel capitolo XXXI, il celebre scienziato lombardo Ludovico Settala, “protofisico”, che a Milano aveva contribuito, con il suo nefasto consulto, alla condanna definitiva della donna. Partendo da questi avvenimenti storici, documentati soprattutto da un riassunto degli atti del processo, conservato tuttora presso gli eredi del senatore Melzi, Marina Marazza ha scritto questa sua “narrative nonfiction”, che è qualcosa di diverso da un semplice avvincente romanzo di oltre quattrocento pagine. Avvalendosi di una documentazione storica impressionante (non solo quella del processo), attenta alle espressioni della vita quotidiana, all’eloquio dell’epoca, ad altri episodi confermati dalla storia, l’autrice ha ricreato l’atmosfera della Milano dei Borromeo a cavallo fra Cinque e Seicento, illuminando un aspetto tanto caro alle studiose di storia femminile: le difficoltà e i pregiudizi incontrati dalle donne dell’epoca, fra le quali riuscirono a emergere comunque personalità di grande spessore. Fra queste, anche la pittrice Fede Galizia, di origine trentina ma sempre attiva a Milano, cui è dedicata in questi giorni la mostra al Castello del Buonconsiglio a Trento (vedi qui l’articolo di Stoppa, pp. 70-75). Il romanzo termina proprio nella sua bottega, con un finale a sorpresa, che coinvolge Salem, questo sì, figlio ma solo nella fiction, di Caterina. Molto utile, negli apparati, la distinzione fra episodi e personaggi veri e fittizi.
ART E DOSSIER N. 390
SETTEMBRE 2021
In questo numero: SPERIMENTAZIONI: Gli smontaggi fotografici di Nino Migliori. NOVECENTO ITALIANO: Artiste e compagni. CONTRADDIZIONI MUSEALI: Humboldt Forum a Berlino. IN MOSTRA: Hirst a Roma; Impressionisti a Gallarate; Tempo barocco a Roma; Fede Galizia a Trento; Moroni ad Albino.Direttore: Claudio Pescio