Storie e riscoperte. 1
Mary Cassatt e Louisine Havemeyer

storia di un sodalizio
artistico

Dal loro primo incontro nasce una forte intesa professionale.
Pittrice l'una, Mary Cassatt, collezionista l'altra, Louisine Havemeyer. Un connubio proficuo che porta alla realizzazione della prestigiosa raccolta Havemeyer - con molte opere, tra le altre, impressioniste - confluita in buona parte anche nelle sale del Metropolitan a New York.

Giulia Perin

È il 1874 e Mary Cassatt (1844-1926) e Louisine Elder poi Havemeyer (1855-1929) si incontrano per la prima volta a Parigi. La collaborazione artistica tra le due donne è destinata a culminare nella formazione della collezione Havemeyer, con molte sue opere importanti giunte anche in altre collezioni private e in musei pubblici americani. La raccolta di Louisine e di suo marito Henry Osborne Havemeyer, realizzata con i consigli dell’amica pittrice, diviene infatti, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, il più grande nucleo di arte moderna francese negli Stati Uniti. Nel 1907, dopo la scomparsa di Henry, Louisine dona al Metropolitan Museum of Art di New York millenovecentosette oggetti tra i quali grandi capolavori impressionisti(1)


All’epoca del loro primo incontro, Cassatt, già pittrice affermata, introduce Louisine Elder, giovane studentessa da poco arrivata nella capitale francese, alle novità della scena artistica parigina. Louisine, come ricorderà anni dopo, rimane subito conquistata dalla pittrice: «Allora ho sentito che la signorina Cassatt era la donna più intelligente che avessi mai incontrato, e ho apprezzato ogni parola che ha pronunciato e ho ricordato quasi ogni sua osservazione. Mi sembrava che nessuno potesse vedere l’arte in modo più comprensivo, sentirla più profondamente o esprimersi più chiaramente di lei»(2)


La loro collaborazione inizia quasi per caso nel 1877: Mary rimane colpita da un’opera esposta nella vetrina di un mercante e la mostra subito a Louisine, convincendola ad acquistarla. Il pastello Prove di balletto di Edgar Degas inizialmente apparso a lei «così nuovo e strano» - come racconta la Havemeyer nelle sue memorie (ed. 1993, come le altre citazioni in questo articolo) -, inaugura la sua raccolta. A seguire, la giovane collezionista compra una veduta fluviale di Claude Monet, un ventaglio di Camille Pissarro e nel 1879 un autoritratto di Mary Cassatt, dimostrando fin dalle prime scelte il felice orientamento del suo gusto. Dopo il matrimonio nel 1883 con Henry Osborne Havemeyer, condivide con lui la passione per il collezionismo e la loro raccolta attira entusiasti visitatori fin dai primi anni della sua costituzione.

Nel frattempo, Mary Cassatt partecipa alle esposizioni impressioniste del 1879, 1880, 1881 e 1886 e in quegli anni incontra Paul Durand-Ruel, grande mercante interessato alla “nouvelle peinture”, che favorisce, come lei, l’iniziale penetrazione delle opere dell’avanguardia francese negli Stati Uniti. Il loro operato contribuisce a una diffusione sempre maggiore del movimento: Durand-Ruel spinge uomini d’affari e “dealer” americani a investire il loro denaro nell’acquisizione di opere impressioniste e Mary presenta a lui gli amici che vogliono espandere le loro collezioni. John Howard Whittemore, per esempio, compra il dipinto della pittrice Il bagno del bambino nel 1894. La tela, oggi all’Art Institute of Chicago, viene riacquistata nel 1899 dal mercante francese che poi riuscirà a venderla al museo americano nel 1910.

La mostra di opere impressioniste allestita nel 1886 a New York da Durand-Ruel permette agli Havemeyer e ad altri collezionisti di avere una prima visione d’insieme di un ampio ventaglio della nuova pittura francese. Louisine e Henry hanno inoltre la possibilità di conoscere personalmente Paul Durand-Ruel, che, insieme ai suoi figli, diventerà il loro fornitore quasi esclusivo di dipinti impressionisti. Alla base dell’idea di collezione degli Havemeyer c’è la volontà di condividere la loro arte con il pubblico. Louisine ricorda spesso come l’esperienza della visita in una galle ria d’arte a Napoli in giovane età sia stata fondamentale per la nascita della sua passione: «Lasciate che guardino le migliori immagini il prima possibile. Le impressioni della giovinezza sono molto vivide, e… potrebbero avere un’influenza importante nelle loro vite» .


Edgar Degas, Prove di balletto (1876 circa), Kansas City, Nelson-Atkins Museum of Art.

Louisine Havemeyer persuade la pittrice a esporre a Parigi alla mostra in rue Laffitte del 1914 Donna la tavolo da tè


Pur avendo la Havemeyer iniziato a collezionare guidata dall’esempio di Mary Cassatt, nel tempo sviluppa un occhio attento nei confronti dell’arte. Lei stessa persuade la pittrice a esporre a Parigi alla mostra in rue Laffitte del 1914 Donna al tavolo da tè, un ritratto di un’amica. Il dipinto viene criticato dalla famiglia di Mary, ma la collezionista insiste per farlo esporre e i riscontri ottenuti le danno ragione. Sia il Palais du Luxembourg che il Petit Palais vogliono la tela ma l’autrice in seguito la donerà al Metropolitan. 

Dall’impegno di entrambe a sostegno della lotta per il suffragio femminile nasce la mostra delle opere di Cassatt e di Degas organizzata da Louisine nella primavera del 1915 alla Knoedler Gallery di New York. L’esposizione presenta, accanto alle opere dei due impressionisti, dipinti dei secoli precedenti come capolavori di Vermeer e Rembrandt, tutti provenienti dalla collezione Havemeyer. Cassatt, che affianca Louisine e suo marito nella scelta delle opere da acquistare, è fiera del fatto che la loro raccolta mostri il flusso ininterrotto della grande arte fino all’epoca contemporanea. Un’opera come Madre e figlio (Lo specchio ovale) - definita dagli Havemeyer, che l’acquistano nel 1899, «la Madonna fiorentina» - è emblematica dell’attenzione di Cassatt per l’arte del passato, in questo caso il Rinascimento italiano, anche nella sua produzione. 

Tra gli artisti favoriti degli Havemeyer ci sono Goya, El Greco, Courbet, Corot e Manet. Le critiche suscitate dal Ballo mascherato all’Opéra, seconda opera di Manet acquistata, sembrano divertire Louisine che indica la tela come «una delle più grandi opere di Manet se non la più grande» della quale adora inoltre «la gamba della giovane donna che l’artista ha vestito con una graziosa scarpa e ha lasciato penzolare all’esterno della balaustra per farci capire che i divertimenti sono anche al piano di sopra»(3). Venduto alla coppia da Durand-Ruel nel 1894, il dipinto è poi lasciato dai due coniugi in eredità al figlio Horace che nel 1982 lo dona alla National Gallery di Washington. La collezione vanta inoltre trenta Monet, nonché sessantaquattro opere tra pastelli, dipinti e disegni, settantuno sculture e un gran numero di incisioni di Degas.

Madre e figlio (Lo specchio ovale), definita da Havemeyer «la Madonna fiorentina», è emblematica dell'attenzione di Cassatt per l'arte del passato


Il fare delle due donne ha come risultato finale il confluire di opere comprate da facoltosi collezionisti americani nelle raccolte pubbliche del paese, arricchendo la nazione e diffondendo sempre di più il gusto per l’arte.

Se Louisine ricorda così l’amica e consulente nei suoi scritti: «Aveva talento e la sua esperienza le ha permesso di avere la pazienza di Giobbe e la saggezza di Salomone in tutte le transazioni che coinvolgono opere d’arte»(4), Mary dal canto suo ritrae la collezionista due volte: nel 1895 con la figlia Electra, futura fondatrice dello Shelburne Museum (Vermont), e poi nel 1896 da sola, in un’immagine che cattura attraverso lo sguardo l’intensità di una donna che ha dato all’amore per l’arte «il miglior tempo della sua vita»(5).

Mary Cassatt, Il bagno del bambino (1893), Chicago, Art Institute of Chicago.


Mary Cassatt, Ritratto di Louisine Havemeyer (1896), Shelburne, Shelburne Museum.

ART E DOSSIER N. 388
ART E DOSSIER N. 388
GIUGNO 2021
In questo numero: LEGAMI Renzo Piano e Gillo Dorfles. Mary Cassatt e Louisine Havemeyr. PRIME TRACCE DI MONDI NUOVI: Due mappe del Rinascimento. IN MOSTRA: Ionda a Firenze; Samorì a Bologna; Arte americana a Firenze; Schmidt a Parigi; Casa Balla a Roma; Odori all'Aja.Direttore: Claudio Pescio